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Motore V12 da 4,5 litri e 340 CV, peso sotto la tonnellata, tre esemplari prodotti: la Ferrari berlinetta 340/375, fatta per correre a Le Mans, è una delle auto più estreme di Maranello. Anche più della GTO, nata dieci anni dopo. Qui si parla del 1953, con tutte le implicazioni riguardanti freni e telaio. E l’aerodinamica, che quest’auto cominciò a portare alla ribalta, sia pur, ancora, soltanto in termini di resistenza all’avanzamento. Con tutti quei CV, non poteva essere lenta. Una macchina che ha un significato importante nella storia del Cavallino.
Anche la storia dell’Autodelta è un argomento degno della prima pagina; soprattutto in occasione dei 50 anni dalla fondazione. Ne sono passati trenta dalla chiusura, eppure il marchio da corsa dell’Alfa Romeo è ben impresso ancora oggi nell’immaginario degli appassionati.
Protagonista della guida all’acquisto di maggio è la NSU RO 80, auto molto particolare sotto vari punti di vista. Prima di tutto perché monta un motore Wankel; poi perché vinse il premio di auto dell’anno nel 1968, anno fatidico; infine, perché da quest’auto origina il concetto di tecnica all’avanguardia all’origine delle Audi moderne.
La Maserati Ghibli Spider SS 4.9 si può considerare la summa dei valori automobilistici della Casa: stile magnifico, meccanica sopraffina, carattere morbido e grintoso. Una vera GT, ma scoperta. E anche una rarità, specie nelle condizioni di questo esemplare.
Chi invece faceva della grinta la quasi unica prerogativa era l’Abarth, di cui presentiamo questo mese due rari modelli carrozzati Zagato: la 750 Coupé e la 850 Record Monza.
L’Alfa Romeo Alfa 33 fu l’erede diretta dell’Alfasud. Come quest’ultima, era costruita a Pomigliano d’Arco e aveva il valido quattro cilindri boxer; come l’Alfasud, ha avuto eccellenti versioni sportive, le Quadrifoglio Verde, a cui all’apice dello sviluppo si aggiunse la Permanent, grintosissima a trazione integrale.
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Automobilismo d'Epoca

Automobilismo d'Epoca 5 2013 Motore V12 da 4,5 litri e 340 CV, peso sotto la tonnellata, tre esemplari prodotti: la Ferrari berlinetta 340/375, fatta per correre a Le Mans, è una delle auto più estreme di Maranello. Anche più della GTO, nata dieci anni dopo. Qui si parla del 1953, con tutte le implicazioni riguardanti freni e telaio. E l’aerodinamica, che quest’auto cominciò a portare alla ribalta, sia pur, ancora, soltanto in termini di resistenza all’avanzamento. Con tutti quei CV, non poteva essere lenta. Una macchina che ha un significato importante nella storia del Cavallino. Anche la storia dell’Autodelta è un argomento degno della prima pagina; soprattutto in occasione dei 50 anni dalla fondazione. Ne sono passati trenta dalla chiusura, eppure il marchio da corsa dell’Alfa Romeo è ben impresso ancora oggi nell’immaginario degli appassionati. Protagonista della guida all’acquisto di maggio è la NSU RO 80, auto molto particolare sotto vari punti di vista. Prima di tutto perché monta un motore Wankel; poi perché vinse il premio di auto dell’anno nel 1968, anno fatidico; infine, perché da quest’auto origina il concetto di tecnica all’avanguardia all’origine delle Audi moderne. La Maserati Ghibli Spider SS 4.9 si può considerare la summa dei valori automobilistici della Casa: stile magnifico, meccanica sopraffina, carattere morbido e grintoso. Una vera GT, ma scoperta. E anche una rarità, specie nelle condizioni di questo esemplare. Chi invece faceva della grinta la quasi unica prerogativa era l’Abarth, di cui presentiamo questo mese due rari modelli carrozzati Zagato: la 750 Coupé e la 850 Record Monza. L’Alfa Romeo Alfa 33 fu l’erede diretta dell’Alfasud. Come quest’ultima, era costruita a Pomigliano d’Arco e aveva il valido quattro cilindri boxer; come l’Alfasud, ha avuto eccellenti versioni sportive, le Quadrifoglio Verde, a cui all’apice dello sviluppo si aggiunse la Permanent, grintosissima a trazione integrale.


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Motore V12 da 4,5 litri e 340 CV, peso sotto la tonnellata, tre esemplari prodotti: la Ferrari berlinetta 340/375, fatta per correre a Le Mans, è una delle auto più estreme di Maranello. Anche più della GTO, nata dieci anni dopo. Qui si parla del 1953, con tutte le implicazioni riguardanti freni e telaio. E l’aerodinamica, che quest’auto cominciò a portare alla ribalta, sia pur, ancora, soltanto in termini di resistenza all’avanzamento. Con tutti quei CV, non poteva essere lenta. Una macchina che ha un significato importante nella storia del Cavallino.
Anche la storia dell’Autodelta è un argomento degno della prima pagina; soprattutto in occasione dei 50 anni dalla fondazione. Ne sono passati trenta dalla chiusura, eppure il marchio da corsa dell’Alfa Romeo è ben impresso ancora oggi nell’immaginario degli appassionati.
Protagonista della guida all’acquisto di maggio è la NSU RO 80, auto molto particolare sotto vari punti di vista. Prima di tutto perché monta un motore Wankel; poi perché vinse il premio di auto dell’anno nel 1968, anno fatidico; infine, perché da quest’auto origina il concetto di tecnica all’avanguardia all’origine delle Audi moderne.
La Maserati Ghibli Spider SS 4.9 si può considerare la summa dei valori automobilistici della Casa: stile magnifico, meccanica sopraffina, carattere morbido e grintoso. Una vera GT, ma scoperta. E anche una rarità, specie nelle condizioni di questo esemplare.
Chi invece faceva della grinta la quasi unica prerogativa era l’Abarth, di cui presentiamo questo mese due rari modelli carrozzati Zagato: la 750 Coupé e la 850 Record Monza.
L’Alfa Romeo Alfa 33 fu l’erede diretta dell’Alfasud. Come quest’ultima, era costruita a Pomigliano d’Arco e aveva il valido quattro cilindri boxer; come l’Alfasud, ha avuto eccellenti versioni sportive, le Quadrifoglio Verde, a cui all’apice dello sviluppo si aggiunse la Permanent, grintosissima a trazione integrale.
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