Q | July 2016
PRINCE PORTRAIT OF A GENIUS
In 1979, following the release of his eponymous second album, Prince reluctantly granted an interview to American teen magazine Right On!. “You know I don’t like to do interviews,” he said. “But you have to so that people will know who you are,” the journalist countered. “Why do they have to know who I am?” You can’t say he didn’t warn us. Prince Rogers Nelson flooded us with music, thirty nine studio albums plus a sea of B-sides, bootlegs and generous contributions to other artists, while somehow remaining a distant, otherworldly presence. He was not, like Kate Bush in the silent middle of her career or Bowie in his final decade, unreachable but he was unknowable. That was the central paradox in a career full of them.
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