Sono cifre da capogiro quelle che entrano nelle tasche delle mafie. Un bottino guadagnato per più della metà dal grande giro d’affari che riguardano le droghe (7,7 miliardi di euro). A seguire ci sono: estorsioni (4,8 miliardi di euro) e prostituzione (4,7 miliardi di euro), quindi contraffazione (4,5 miliardi di euro) e usura (2,2 miliardi di euro). Spesso, queste somme vengono reinvestite nell’economia legale. Ma i fiumi di denaro incassati dalle mafie non provengono solo dalle attività illegali. In diversi casi la criminalità organizzata si infiltra nelle imprese, con l’obiettivo di riciclare i proventi illeciti e generare valore aggiunto addizionale. Senza dimenticare l’economia sommersa (per sottodichiarazione degli operatori economici e/o per l’impiego di lavoro irregolare) che, con probabilità, è anch’essa riconducibile alla criminalità organizzata. Calcolare con certezza il flusso di soldi è impossibile perché è un’attività nascosta per definizione che sfugge alle rilevazioni e alle statistiche ufficiali. Secondo le stime in Italia i territori con la presenza mafiosa maggiore sono quelli del Mezzogiorno (Calabria, Sicilia occidentale, Campania, soprattutto Caserta e Napoli, e Puglia, principalmente nel foggiano). Nonostante ciò, la sua presenza è massiccia anche in alcune aree del Centro Nord. La risposta dello Stato nel primo semestre del 2021 è stata importante: sono stati sequestrati beni per oltre 93 milioni di euro e confiscati per circa 130. Le imprese monitorate sono state 933 mentre quelle controllate nell’ambito delle attività di accesso ai cantieri sono state 181. Inoltre, sono state emesse 455 interdittive antimafia, (misure che hanno lo scopo di prevenire le infiltrazioni mafiose nel mercato mediante l’interdizione delle imprese, che ne sono destinatarie, a contrarre con la Pubblica Amministrazione o aricevere erogazioni pubbliche, al fine di assicurare la tutela della concorrenza), mentre sono 68.534 le segnalazioni per operazioni sospette. La criminalità organizzata, negli ultimi anni, ha cambiato pelle, ma di certo non è stata sconfitta, ma al contraruio si è fatta sempre più sistema. Oggi usa anche le nuove tecnologie e isocial, spesso con l’obiettivo di rinforzare brand e potere, nascondere la transazione di denaro all’estero o condurre affari online. La tecnologia, infatti, può offrire molte possibilità. Le attività illecite delle mafie si infiltrano sempre più nei settori del gioco d’azzardo (gaming) e delle scommesse (betting), creano circuiti paralleli a quelli legali con lo scopo non solo di riciclare ma di incrementare le enormi risorse a disposizione.